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Unicef: in aumento i casi di mutilazione di genitali femminili

Secondo il rapporto stilato dall’Unicef durante il “Girl Summit”, sarebbero più di 130 milioni, le donne e bambine, che hanno subito la mutilazione dei genitali

L’infibulazione, ovvero la mutilazione dei genitali femminili, sembra stia prendendo piede anche in diversi Paesi europei.

Questa barbara pratica è diffusa soprattutto in 29 paesi dell’Africa e in gran parte del Medio Oriente. Secondo il rapporto stilato dall’Unicef durante il “Girl Summit” infatti, sarebbero più di 130 milioni, tra donne e bambine, ad aver subito questa dannosa mutilazione.

Un’indagine stilata dal City Uiversity di Londra, e seguita dal governo inglese, segnala che sono 10 mila le ragazzine al di sotto dei 15 anni a rischio di infibulazione: sono infatti 60 mila le bambine da zero a 14 anni, che vivono nel Regno Unito e che sono nate da madre che hanno subito questa tortura. Ma Londra non resta a guardare, e per arginare il fenomeno ha aumentato le pene per tutti quei genitori che sottopongono la propria figlia alla mutilazione, e ha concesso l’anonimato per tutte quelle vittime che vogliono denunciare tale atrocità.

Tra gli effetti collaterali, oltre a ledere la salute psichica di chi è sottoposto a questa pratica, c’è soprattutto quella fisica: le donne e le ragazze che subiscono ciò, sono soggette ad emorragie, infezioni, e sterilità, e nel peggiore dei casi, vanno incontro alla morte. Ogni piacere sessuale viene annientato e il parto è cosi reso doloroso e problematico. Vane sembrano essere state le campagne di sensibilizzazione per cercare di mettere fine a tutto questo: le mutilazioni infatti, sono una violazione dei diritti umani delle donne.

Ma a preoccupare l’Unicef sono anche le cifre inerenti i matrimoni precoci: sono numerose le bambine e le adolescenti, che non hanno nemmeno raggiunto la maggiore età, costrette a sposarsi con uomini più grandi. Circa 250 milioni, ovvero almeno 1 su 3, si sono sposate ancora prima di compiere il quindicesimo anno di età: in questo modo hanno meno possibilità di frequentare una scuola, in modo da crearsi un’istruzione, e sono maggiormente soggette a violenze domestiche. Nel caso di gravidanze inoltre, corrono maggiori rischi rispetto alle donne tra i 20 e i 30 anni.

Bisogna “combattere questa forma di dominio dell’uomo sulle donne”. Siete a conoscenza di questo problema? Qual è la vostra opinione?