Esistono vari tipi di donne, in base al loro atteggiamento nei confronti dell’universo maschile, ed esiste anche il modello del Gold digger.
In analogia con il gold finger, questo rappresenta uno stereotipo di donna avida e interessata ai soldi e ai beni piuttosto che alla singola persona conosciuta. L’intento di queste donne è quello di conoscere uomini ambiziosi e ricchi per poi sfruttare i loro averi utilizzando le loro armi seduttive.
Il concetto non è limitato però al solo universo femminile, ma può essere esteso anche agli uomini che ricercano nella propria donna ideale soldi, successo e beni di proprietà, per poter vivere di rendita e da veri parassiti, permettendo all’altra di pagare e di spendere in modo spropositato.
Se questo stereotipo può apparire negativo, fate attenzione a capire che spesso i soggetti gold diggers sono spinti da cause di forza maggiore ad assumere un tale atteggiamento che è sintomo di mancanza di sicurezza personale o addirittura di trascorse esperienze sentimentali, nelle quali un ex partner li abbia indotti a diventare avidi di denaro.
Una separazione, un divorzio o un semplice litigio può provocare cambiamenti nel soggetto che, se prima reputava il denaro quale fonte di sussistenza, ora lo ritiene come unico mezzo di vendetta personale e strumento per nuocere sul patrimonio di chi ha intenzione di iniziare una nuova relazione di coppia.
In questo senso, l’atteggiamento avido viene esteso a tutte le nuove conoscenze che devono possedere un lauto patrimonio, ricche proprietà o stabilità economica, per poter accedere alla lista dei possibili pretendenti e dare avvio ad un nuovo rapporto di coppia.
In difesa del gold digger, spesso la vita condiziona delle scelte che possono influire sul futuro di una persona, mostrandola differente da quello che è in realtà e facendola apparire negativa e ossessionata dalla ricchezza, piuttosto che dall’interesse sentimentale o dall’attrazione fisica.
E allora la domanda sorge spontanea: quanto conta il denaro nella coppia?