Martin Pistorius è un uomo di 39 anni sudafricano, la cui storia, fatta di tanta voglia di vivere e forza di volontà, ha dell’incredibile.
All’età di 12 anni Martin era un bambino come tanti altri, che viveva con i genitori Joan e Rodney, e i due fratelli, ma un giorno, al suo rientro da scuola, la sua vita cambia totalmente: quello che all’inizio sembrava essere un semplice mal di gola si trasforma in qualcosa di tremendo.
Inizialmente i dottori pensano che si tratti di meningite da criptococco, ma nel frattempo le condizioni di Martin peggiorano: non riesce più a parlare, né a camminare, fino a restare completamente paralizzato.
Ai genitori viene così detto di prendersi cura del figlio fino alla sua morte, ma il ragazzo vive, e i suoi cari si occupano di lui 24 ore su 24, rivolgendogli tutte le attenzioni e le cure necessarie per la sua esistenza. Nonostante le terapie non diano i risultati sperati, dopo due anni Martin inizia a svegliarsi, ma solo internamente: sente e comprende tutto quello che avviene attorno a lui, ma per gli altri resta in uno stato di coma.
Una situazione del genere si verifica quando c’è un risveglio cognitivo, quindi la mente è attiva ma il paziente non può comunque muoversi per via della paralisi muscolare che non gli permette di compiere movimenti: di fatto lo stato apparente è quello del coma. La comunicazione può avvenire con il movimento degli occhi o delle palpebre, ma può essere difficile coglierli se non ci si trova in una struttura specialistica.
Nei suoi 12 anni di fermo Martin è stato partecipe di eventi importanti avvenuti nel mondo, tra cui la morte di Lady Diana nel ’97 o l’attentato alle torri gemelle del 2011, ma ha anche potuto ascoltare il dolore dei suoi genitori, e soprattutto quello della madre che straziata nel vedere suo figlio in quello stato un giorno gli ha sussurrato «Spero che tu possa morire», pensando che lui non potesse sentirla. Ma lui sente e vede.
Martin si chiede se quella sarà la sua vita per sempre, ma con il trascorrere del tempo capisce di dover tramutare i suoi pensieri negativi in positivi: questo è il primo passo che lo porta al cambiamento. Il suo corpo inizia a mutare e a reagire ai test, diventando sempre più forte, riuscendo a passare dal letto ad una carrozzina. Grazie ad un programma e all’aiuto della madre inizia a comunicare, e a trovare persino un impiego al comune, ma non gli basta, cosi si scrive al college e studia informatica. Oggi Martin è un uomo felice: vive in Inghilterra, è un web design ed ha trovato l’amore, Joanna, un’assistente sociale con la quale è convolato a nozze.
L’amore riesce a trovare sempre la strada, basta non perdere la speranza.