Avere una vita sessuale molto frenetica non equivale sempre ad uno stato di soddisfazione, ma al contrario il surplus può condurre ad una condizione di infelicità.
A confermare questa tesi è una nuova ricerca condotta dagli studiosi della Carnegie Mellon University, i quali hanno coinvolto 64 volontari, divisi in due gruppi composti da 32 coppie. Al primo gruppo è stato cosi chiesto di avere il doppio dei rapporti a cui erano abituati, mentre al secondo non sono state rilasciate indicazioni, ma è stata data la possibilità di comportarsi normalmente durante tutto il momento di intimità.
I risultatati ottenuti non hanno lasciato alcun dubbio ai ricercatori, dato che hanno potuto dimostrare come le coppie soggette ad una maggiore attività sessuale erano anche quelle meno felici. Come si spiega questo? Con un semplice rapporto di causa effetto: in base a quanto esplicitamente espresso dalle coppie agli studiosi, una maggiore frequenza degli amplessi ha comportato un calo del desiderio. Non c’era più la passione.
“Il desiderio di fare sesso – in base a quanto illustrato dai ricercatori – diminuisce tanto più velocemente del piacere di farlo, una volta iniziato”. Per Tamar Khrishnamurti, una delle ricercatrici che ha partecipato allo studio “invece di focalizzare l’attenzione sulla frequenza con cui si faceva sesso all’inizio di una relazione, le coppie desiderano concentrarsi sulla costruzione di un rapporto che tenga vivo il desiderio e renda il sesso sempre più divertente”.
In poche parole se all’inizio si fa più attenzione alla frequenza, con l’andar del tempo si cerca di mantenere sempre vivo il desiderio attraverso la sperimentazione di qualcosa di nuovo che stimolare entrambi i componenti di una coppia. Insomma più che alla quantità si inizia a privilegiare la qualità. Ma sarà davvero cosi per tutti?
Vi rispecchiate nei risultati ottenuti da questa ricerca? Siete più per la frequenza oppure per la qualità? O semplicemente non vi accontentate e pretendete sia l’uno che l’altro?