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20 marzo, ecco perché si festeggia la felicità

Perché festeggiare la felicità è così importante? Ecco la spiegazione dell’ONU

È ancora possibile parlare di felicità nel nuovo millennio? Nonostante le crisi mondiali di vario genere, la risposta resta affermativa!

A confermarlo è la stessa Onu, che nel 2012 ha scelto il 20 marzo come Giornata mondiale della felicità per ribadire l’importanza di questo diritto inalienabile in tutto il mondo.

Riportato come principio fondamentale nella Dichiarazione d’Indipendenza americana del 1776 infatti la felicità e la sua ricerca sono sono uno degli scopi essenziali dell’Umanità e per questo vanno valorizzati in ogni loro aspetto.

A tale fine, l’Onu ha stilato una classifica annuale nella quale i Paesi del mondo sono catalogati in base al loro diverso grado di felicità.

Questa dipende da altri fattori quali reddito pro capite, aspettativa di vita, tasso di criminalità e corruzione, livello di istruzione e disoccupazione, criteri rintracciabili in Paesi come la Finlandia, Svizzera, Paesi Bassi e la maggior parte del nord Europa più sviluppato.

Attualmente, l’Italia è trentesima, contraddistinta da un alto tasso di insoddisfazione diffuso che dovrebbe far riflettere su quanto importante sia tornare ad essere felici e a pensare positivo.