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Si reca incinta in una comunità: “Voglio vendere mio figlio”

Una donna dell’est incinta si è presentata presso il Centro di Aiuto alla Vita di Stradella dei Cappuccini a Vicenza: “Voglio vendere mio figlio”

L’arrivo di un figlio è un evento atteso da molte mamme che non vedono l’ora di tenere tra le proprie braccia quella piccola creatura che hanno portato in grembo per nove mesi.

In realtà la gravidanza non è vissuta con gioia da tutte le donne, soprattutto da quelle per le quali l’arrivo di un bebè non era stato progettato.

È cosi c’è chi prende scelte tragiche come quelle dell’aborto, chi la via dell’abbandono e addirittura la vendita. “Voglio vendere mio figlio” è la richiesta che una donna dell’est ha avanzato presso la sede del Centro di Aiuto alla Vita di Stradella dei Cappuccini a Vicenza, una comunità al servizio della donna che vive una maternità difficile e che offre gratuitamente consigli, servizi di assistenza assistenza sociale, legale, medico-psicologica ed anche aiuto economico.

Non appena arrivata presso il Centro le operatrici, vedendola in stato di gravidanza, hanno pensato che si trattasse di una delle tante ragazze che si reca da loro per richiedere aiuto. Durante il colloquio hanno capito che c’era qualcosa di strano. Dopo qualche difficoltà iniziale a comprendere cosa volesse realmente quella donna, le sue intenzioni sono diventate esplicite: cercava qualcuno a cui poter vendere i bambino che portava in grembo.

Passato lo stupore per quanto richiesto, le operatrici hanno provato a spiegarle che quanto da lei richiesto non era permesso dalla legge, e che inoltre il posto in cui si trovava poteva fornirle tutto l’aiuto di cui aveva bisogno.

Ma la donna, non ottenendo la risposta desiderata, se n’è andata senza chiedere nient’altro in cambio. Fortunatamente la storia non ha avuto un epilogo negativo come i tanti che si sentono quotidianamente: presso il Centro di Aiuto alla Vita infatti, hanno saputo che la donna ha partorito un paio di settimane dopo la sua visita e che alla fine ha riconosciuto il suo bambino.

Un lieto fine quindi se si considera che solo nella città di Vicenza il numero di aborti continua a crescere: se ne contano 400 all’anno. Il dato tragico è che molte sono ancora minorenni: secondo la legge infatti l’intervento può essere eseguito dai 15 anni in su.

Che ne pensate?