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Monza: nascondeva la seconda famiglia in garage

Una famiglia egiziana viveva nel garage di una palazzina di Monza dove il padre e il marito aveva un’altra famiglia, inconsapevole, proprio al piano di sopra

Vivere nel garage di una palazzina dello stesso complesso in cui risiede la sua prima famiglia: è questa la storia di un uomo egiziano di 50 anni residente a Monza.

Come riporta La Stampa, l’uomo insieme alla sua seconda famiglia ha occupato il box 69: uno spazio angusto nel quale a malapena riesce ad entrare una macchina, dove però coabitano 5 persone tra cui marito, moglie di 33 anni e figli di 3,7 e 9 anni, tutti di origini egiziana.

Il perché di uno spazio cosi piccolo è riconducibile a dei problemi economici. Ma quello che sorprende è che l’uomo ha in realtà un’altra famiglia che vive al piano di sopra in cui si trova il garage, di cui però non era conoscenza di questa sua seconda vita. In verità l’altra moglie e gli altri tre figli che vivono in quella stessa palazzina, ma in un normale appartamento, non gli appartengono più da un anno: il cinquantenne infatti era stato denunciato dagli stessi per maltrattamenti e non può avvicinarsi a meno di 500 metri da loro.

Immaginate quindi la sorpresa dell’ex moglie nell’intravederlo sotto la propria abitazione: la donna ha subito chiamato il 112. Gli uomini della Radiomobile di Monza hanno cosi rintracciato l’uomo e poi scoperto la sua angusta abitazione. Non appena arrivati hanno trovato il resto dei famigliari e con loro tre buste di vestiti, latte a lunga conservazione e bottiglie d’acqua. Una scena davvero drammatica.

Il compito dei carabinieri adesso, coordinati dal capitano Enrico Vecchio, è quello di capire la posizione dell’egiziano e quella delle due famiglie: non sembra infatti essere presente alcun atto di divorzio nel passaggio dalla prima alla seconda moglie, di conseguenza potrebbe trattarsi di un caso di bigamia (non approvata nel nostro Paese in base a quanto previsto dall’art.556 del codice penale). Anche l’età dei figli sembra suggerire lo stesso.

Il cinquantenne era stata deferito per la violazioni delle restrizioni previste nei confronti delle prima moglie, ma adesso è tornato in libertà: su di lui infatti gravano solo accuse dato che i carabinieri hanno potuto accettare come la seconda famiglia non viveva segregata nel box come pensato in principio, ma si trovasse li volontariamente.

Forse il motivo che ha portato l’uomo a scegliere proprio quel garage è stato in fondo dettato da quel desiderio di poter stare vicino ad entrambe le sue famiglie a tutti i costi, nonostante quanto previsto e impostagli dalla legge. Cosa ne pensate?