La gestualità caratterizza da sempre l’essere italiano, soprattutto meridionale, e può aiutarci a comprendere meglio chi abbiamo davanti, a capire qualcosa in più dei suoi pensieri.
Accavallare le gambe, tenere le braccia conserte, toccarsi i capelli: tutti gesti che durante una normale conversazione vengono ripetuti più e più volte, magari con estrema naturalezza, ma nella maggior parte dei casi esiste una motivazione ben precisa che ci porta a scegliere di muoverci in un modo piuttosto che in un altro.
Viene ad esempio considerato segno di grande disponibilità da parte di una donna nei confronti di un uomo l’accavallare la gamba e magari dondolarla leggermente, così come il toccare con la mano il proprio collo o il passarsi le mani fra i capelli. Sembra che questi segni richiamino in qualche modo la sfera sessuale ed è per questo che vengono considerati come segni di apertura verso l’altro.
Se invece durante una conversazione un uomo tocca fugacemente la spalla di una donna o semplicemente le sfiora la mano vuol dire che la persona lo coinvolge particolarmente, così come quando muove le mani tenendole aperte e con i palmi verso l’alto. Diverso quando la persona che abbiamo di fronte tamburella le dita sul tavolo o sente, durante il dialogo, la continua necessità di avere qualcosa fra le mani e di giocare con un qualsiasi oggetto: questi atteggiamenti, così come il mordersi il labbro inferiore, indicano che la persona in questione preferirebbe essere altrove in quel momento.
La voce è un’altra componente che può rivelarci lo stato emotivo di una persona: se nel corso di una conversazione avvertiamo la voce del nostro interlocutore come acuta e particolarmente squillante, è segno che chi ci sta davanti non è affatto rilassato; al contrario se la voce percepita è calma e riesce a scandire bene ogni singola parola, complimenti, siete riusciti a mettere completamente a suo agio la persona che vi sta di fronte!