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Gli italiani si sposano meno: si alle unioni di fatto

Secondo i dati diffusi dall’Istat gli italiani si sposano sempre meno: si registra un netto calo del matrimonio e un aumento delle coppie di fatto. Ma perché?

Il matrimonio non piace più agli italiani che si sposano meno: crescono al contrario in modo esponenziale le unioni di fatto.

Oggi infatti sono 641.00 le coppie che convivono nel nostro bel Paese, molte di più rispetto al 1994. 

Secondo infatti i dati diffusi dall’Istat sono stati 189.765 i matrimoni celebrati in Italia nel 2014, ben 4.300 in meno rispetto a quelli del 2013. Se si considerano poi le prime unioni matrimoniali tra sposi con cittadinanza italiana, sempre nel 2014 si è assistito ad un calo del 76%: questo accade perché il numero di giovani si fa sempre più inferiore per via della “prolungata diminuzione delle nascite”.

Ci si sposa in età più “matura: oggi infatti gli sposi al primo matrimonio hanno in media 34 anni per gli uomini e 31 per le donne. Non è un dato che deve lasciare poi tanto stupiti: i giovani d’oggi infatti sono alla costante ricerca di un posto di lavoro sicuro che possa dargli una certa stabilità economica per poter sobbarcarsi le spese del matrimonio, della casa e della futura prole.

Altro elemento rilevante è il fatto che gli italiani si sposano meno in Chiesa: il 43% dei matrimoni infatti vengono celebrati con rito civile con una diffusione del 55% al Nord e del 51% del Centro, dove superano nettamente quelli di rito religioso.

Sono in calo, con una percentuale del 12,8, anche i matrimoni in cui almeno uno dei due sposi è di cittadinanza straniera. Nonostante ciò continua a prelevare ancora il tipo di unione in cui è la sposa ad essere straniera: una su due appartiene ad un Paese dell’Est Europa.

Ad una diminuzione dei matrimoni corrisponde una diminuzione dei divorzi: i mariti che divorziano hanno in media 47 mentre le mogli 44. Valori destinati ad aumentare per i motivi già precedentemente esposti: ovvero nozze posticipate in età avanzata.

“La prolungata diminuzione delle nascite – illustra l’Istat – che dalla metà degli anni ’70 e per oltre 30 anni ha interessato il nostro Paese, ha determinato una netta riduzione della popolazione nella fascia di eta’ in cui le prime unioni sono di gran lunga più frequenti, quella tra 16 e 34 anni. Nel 2014 i giovani di cittadinanza italiana 16-34enni sono poco meno di 11 milioni, oltre 1 milione e 300mila in meno rispetto al 2008. Le unioni di fatto sono più che raddoppiate dal 2008, superando il milione nel 2013-2014. In particolare, le convivenze more uxorio tra partner celibi e nubili arrivano a 641mila nel 2013-2014 e sono la componente che fa registrare gli incrementi più sostenuti, essendo cresciute quasi 10 volte rispetto al 1993-1994″.

Un quadro che rappresenta perfettamente la situazione della società odierna in cui crisi, disoccupazione, e perdita di alcuni valori non favoriscono di certo il matrimonio.

Cosa ne pensate?