L’amore è quel sentimento che affascina tutti e che in ogni tempo ha incuriosito la scienza e soprattutto l’antropologia.
Uno degli studi più approfonditi è stato condotto infatti dall’antropologa Helen Fisher che si è soffermata ad analizzare attentamente le sfere di influenza dell’amore, riconoscendone ben tre.
Secondo le sue ricerche antropoliche, infatti, sembra che l’amore habbia un riflesso tripartito su tre sistemi cerebrali di base, rappresentati dal desiderio fisico, dal romanticismo e dall’attaccamento che avvicinano due soggetti.
Mentre il primo fattore si origina nell’ipotalamo e si pone accanto alla fame e alla sete, divenendo un elemento essenziale e fisiologico; il secondo trae origine dal cervelllo reptiliano, zona nella quale si sviluppano gli istinti di sopravvivenza. Il terzo fattore invece stimola l’attivazione del pallido ventrale, responsabile dell’induzione del gusto e del piacere.
Queste tre sfere sono interconnesse tra loro e si influenzano l’una con l’altra, permettendo al singolo soggetto di provare delle emozioni forti ed uniche. Come ha affermato la dottoressa Fisher, infatti, tutto dipende dalla persona, anche se in qualsiasi coppia c’è il desiderio di una relazione romantica, di attività che aumentino il desiderio di attaccamento e e di una buona intesa e intimità.
Come darle torto? In amore non manca proprio nulla.