Ogni separazione ha dietro conseguenze laceranti e molto spesso insanabili, e a volte si compie il grave errore di coinvolgere i figli all’interno di una “guerra” alla quale non dovrebbero assistere.
Ed è così che, in molti casi, l’affido di un minore diventa l’occasione per parlare male e screditare l’ex coniuge, esattamente come si farebbe con delle persone adulte ed estranee alla vicenda. Niente di più sbagliato, si sa, ma a formalizzare questo importante concetto è arrivata anche una sentenza del Tribunale civile di Roma.
Una donna è infatti stata condannata al pagamento di una multa di 30mila euro perché per i giudici “ha continuato a palesare la sua disapprovazione in termini screditanti nei confronti del marito”, sottraendosi ad un compito essenziale, ovvero quello di “risanare il rapporto nella direzione di un sano e doveroso recupero necessario per la crescita equilibrata del minore“.
La sentenza è stata definita “storica”, diverse sentenze precedenti si sono espresse in questa direzione, ma è la prima volta che, insieme al giudizio, viene applicata una sanzione.