Un processo durato 20 anni che si è concluso con la prescrizione del reato a favore di uomo accusato di stupro su una bambina di 7 anni, figlia di quella che era al tempo dei fatti la sua compagna.
Il giudice della Corte d’appello Paola Dezani, la stessa che ha dovuto emettere questa aspra sentenza, ha commentato così: “Questo è un caso in cui bisogna chiedere scusa al popolo italiano“.
Il procedimento ebbe inizio nel 1997, e per arrivare alla sentenza di primo grado dovettero passare altri 10 anni.
Nel 2007 il procedimento passò per l’appello dalla Corte di Alessandria a quella di Torino, dove per cronici arretrati è rimasto bloccato fino ad oggi, febbraio 2017, anno in cui è stata sancita la prescrizione.
“Si deve avere il coraggio di elogiarsi, ma anche quello di ammettere gli errori. Questa è un’ingiustizia per tutti, in cui la vittima è stata violentata due volte, la prima dal suo orco, la seconda dal sistema“, ha affermato il presidente della Corte d’appello Arturo Soprano, commentando l’assurda conclusione di questa terribile vicenda.
Tuttavia il ministero della Giustizia ha deciso di avviare accertamenti sul caso per vederci chiaro e individuare eventuali responsabili.
Intanto a farne le spese è sempre la vittima che oggi ha 27 anni.