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Riconosciuti ad una scimpanzé gli stessi diritti dell’uomo

La sentenza della giudice Maria Alejandra Mauricio concede la libertà alla scimpanzé Cecilia riconoscendole per la prima volta gli stessi diritti dell’uomo

Cecilia, una scimpanzé di 19 anni dello zoo di Mendoza in Argentina, è finalmente libera. Lei che viveva tutta sola in una gabbia, ha vinto la causa contro la sua detenzione e adesso potrà stare insieme ad altri cinquanta scimpanzé presso una grande riserva in Brasile.

Secondo la giudice argentina che ha emesso la sentenza, Maria Alejandra Mauricio, i primati, come gli scimpanzé, sono essere senzienti e per questo soggetti a “diritti non umani”: insomma non sono oggetti di esposizione.

Per la prima volta è stato applicato su un primate diverso dall’uomo il principio giuridico fondamentale che nel diritto anglosassone tutela l’inviolabilità della persona.

La causa per Cecilia era stata aperta da una Ong locale perché la scimpanzé, a seguito della morte di due suoi compagni, viveva da sola nella gabbia dello zoo e questo le aveva causato anche una brutta depressione.

Una sentenza ben accolta dalle associazioni animaliste che evidenziano come “anche i primati non umani hanno diritto a leggi specifiche che li proteggano dalla commercializzazione e dagli affari dei giardini zoologici riconoscendo i loro diritti di base“.