Come far fronte al problema delle nascite premature? Sono state davvero numerose le soluzioni studiate in queste anni, anche se alcune con limitato successo.
Un passo ulteriore è stata fatto dai ricercatori del Children’s Hospital of Philadelphia che hanno deciso di cambiare il loro approccio pensando ad un bambino precoce no come un neonato ma bensì come un feto. Ecco allora un nuovo dispositivo che potrebbe rivoluzionare le cure: si tratta di un liquido amniotico creato in laboratorio in cui immergere per diverse settimane i piccoli subito dopo la nascita. Una sorta di “bio bag” in pratica che ricrea il grembo materno.
Ma come funziona? Il dispositivo funziona attraverso due componenti principali. In primo luogo l’ossigenazione, un processo che ricrea un sistema circolatorio che permette al bambino di ottenere l’ossigeno attraverso il sangue. Il secondo fattore è un ambiente fluido composto da una borsa riempita di liquido amniotico fatto in laboratorio dove il feto viene racchiuso per diverse settimane.
La squadra che ha creato questo dispositivo composta dai ricercatori Emily Partridge e Marcus Davey, il neonatologo Kevin Dysart e il chirurgo pediatrico e fetale e direttore del Centro per la ricerca fetale Alan Flake, spera che possa diventare una soluzione innovativa utilizzata nelle unità di terapia intensiva neonatale per supportare i neonati estremamente prematuri nelle loro difficoltà di sopravvivenza.