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Il Parlamento Europeo si muove per le spose bambine

I membri della commissione parlamentare ed esperti si sono riuniti nei giorni scorsi per discutere e cercare di risolvere il problema delle spose bambine

Nei paesi in via di sviluppo la condizione delle ragazze è davvero allarmate: una su tre si sposa prima dei 18 anni, mentre una su nove prima dei 15.

Le giovani non solo sono costrette ad abbandonare gli studi limitando così le loro prospettive future, ma vanno incontro anche a terribili gravidanze premature che spesso portano alla loro morte.

Il problema c’è in tutti i paesi europei, ma è davvero rilevante soprattutto in Asia meridionale e subsahariana. I primi tre paesi per frequenza di matrimoni precoci sono Niger con il 77%, a cui seguono il Bangladesh con il 74% e Chad con il 69%.

Nei giorni scorsi il Parlamento Europeo si è riunito per trattare il problema: i deputati hanno così chiesto al governo del Bangladesh di colmare le lacune nella legislazione locale sul matrimonio precoce, che attualmente consente eccezioni sull’età minima per sposarsi (18 per le donne e 21 per gli uomini), senza specificare i criteri usati per la concessione di tali deroghe o che ci sia l’effettivo consenso obbligatorio degli sposi bambini / adolescenti.

È un piccolo passo, ma c’è ancora tanto da fare. “I parlamenti di tutto il mondo dovrebbero adottare delle leggi per proteggere i bambini e, in particolare, garantire alle ragazze la loro dignità e la capacità di prendere decisioni fondamentali per la loro vita”, ha affermato il Presidente della Sottocommissione per i diritti dell’uomo e co-presidente dell’audizione Pier Antonio Panzeri.