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Stealthing, la pratica sessuale illegale

In voga soprattutto tra gli uomini, lo stealthing, ovvero la pratica di togliere il preservativo di nascosto, è considerato una violenza sessuale

Ogni giorno nuove parole entrano a far parte del nostro linguaggio comune. Una di questa è stealthing: ma di cosa si tratta?

È un fenomeno sempre più diffuso tra i più giovani e non. Forse per alcuni la parola risulterà nuova alle proprie orecchie ma il cos’è no: si tratta infatti di quella pratica con cui un uomo, nel corso di un rapporto, toglie il preservativo senza dire nulla alla partner.

Ma anche una donna può fare stealthing: come? Semplicemente bucando il preservativo dell’uomo con lo scopo di rimanere incinta.

In base ad uno studio condotto dalla “Columbia Journal of Gender and Law” si tratta di una pratica sempre più diffusa, tanto da indurre molti a definirla per la prima volta come una violenza sessuale. “È paragonabile a uno stupro”, così come spiega l’autrice dello studio Alexandra Brodsky, la quale ha iniziato una causa affinché venga introdotta una legge che punisce chi lo fa.

Uno dei miei obbiettivi era di sottolineare come quello che viene spesso descritto come una ‘brutta abitudine’, sia in realtà una violenza” commenta Brodsky. “Chi lo ha subito si sente in qualche modo violato, come se fosse stata calpestata la sua volontà, ma spesso dice di non sapere come definire quanto avvenuto”.

Lo“stealthing” è già considerata una pratica illegale in alcuni paesi come in Svizzera, dove a gennaio un uomo è stato condannato per stupro per essersi tolto il preservativo durante un rapporto sessuale. La corte ha stabilito che la donna avrebbe detto “No” a un rapporto non protetto, ragion per cui in quel caso si è trattato di violenza sessuale.