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Gli uomini del passato più felici di quelli odierni: perché?

Uno studio ha paragonato la società odierna con quella del 1938 e ha dimostrato cos’è che rende gli uomini di oggi meno felici rispetto a quelli del passato

La chiave della felicità: chi non vorrebbe possederla?

Da un quadro generale emerge come la popolazione odierna viva nel pessimismo più totale. Difficile non capirne le cause: basta guardarsi attorno.

Le popolazione del 1938 invece erano più felici e non perché lo stile di vita fosse migliore: grazie ad uno studio della fine degli anni ’30 è stato possibile capire in cosa è racchiusa la felicità. I ricercatori della Bolton University, vicino Manchester, hanno centrato la propria attenzione su tre elementi, che sono alla base dello stare bene ovvero la famiglia, aiutare il prossimo e l’appagamento personale.

Rispetto alla gente del passato quella del 21esimo secolo ha un approccio più passivo nei confronti della vita, in quanto impiega molto del suo tempo libero sui social network o su Internet in generale. Secondo i ricercatori, questo fa si che le persone non siano protagoniste della propria vita riducendo il senso di appagamento. Un primo consiglio quindi è quello di dedicarsi a ciò che piace.

Tra le cose che rendevano felici nell’epoca passata c’era anche l’aiutare gli altri, un matrimonio ben riuscito e il benessere degli figli.

Oggi invece i social media hanno portato più ad un individualismo, dove le amicizie virtuali non sono altro che un’illusione: paradossalmente si vive più una vita solitaria.

Per raggiungere quindi un appagamento personale occorre essere protagonisti e attivi del proprio tempo libero e capire cosa si vuol fare. Inoltre occorre tenere in mente che la felicità non è solo un sentimento individuale, ma è uno degli indicatori del progresso sociale.