Non si sentiva di portare avanti la sua gravidanza e così ha chiesto ai suoi genitori di abortire. Tuttavia il suo medico non solo le ha negato l’interruzione di gravidanza, ma l’ha anche fatta ricoverare all’interno di una clinica psichiatrica.
Il fatto è accaduto in Irlanda nel 2016, ma a renderlo noto oggi è stato il Child Care Law Reporting Project.
La ragazza era stata visitata da uno psichiatra il quale l’aveva indicata come depressa e incline al suicidio, e per tale ragione le ha prescritto il ricovero presso una clinica per malati mentali in Danimarca.
Quando la ragazza è arrivata presso la struttura insieme alla madre, credeva che si trattasse di una clinica che trattava di aborti, ma non era così.
L’adolescente è stata trattenuta presso la struttura contro ogni sua volontà in conformità alla “legge sulla salute mentale” che vige nel paese.
L’Irlanda detiene la legge sull’aborto più restrittiva d’Europa che mette sullo stesso piano il diritto alla vita del feto e quello alla vita della madre. Sono previsti fino a 14 di carcere per chi pratica un’interruzione di gravidanza illegalmente.
Non solo: l’ottavo emendamento, approvato nel 1983, proibisce l’aborto anche in caso di stupro, incesto o malattia della madre, mentre la “legge sulla protezione della vita durante la gravidanza”, approvata nel 2013, consente l’interruzione quando la gestante è seriamente in pericolo di morte.
E in questo caso la ragazza era stata indicata come “incline al suicidio” dal medico in questione, ragion per cui le è stato negato un diritto.