Il corpo di Vincenzo Ruggiero, il venticinquenne sparito il 7 luglio ad Aversa, è stato ritrovato a pezzi in uno scantinato di via Scarpetta, nel quartiere Ponticelli.
A comunicare agli inquirenti dove si trovavano i resti del corpo dell’attivista gay, è stato il reo confesso Ciro Guarente, che ha ammesso di aver ucciso il giovane per gelosia, in quanto considerato un rivale in amore, a casa della trans Heven Grimaldi.
L’uomo era deciso a far sparire Ruggiero nascondendo i pezzi, che nel frattempo aveva cosparso di acido cloridrico, all’interno di un grosso foro sito in un autolavaggio che si trova in un garage di una palazzina popolare della già citata via Scarpetta.
In questo modo Ciro Guarente voleva eliminare ogni traccia di quel che restava del rivale.
Nel contempo Grimaldi ha espresso il suo dolore su Facebook con queste parole: “Scrivo qui perché nonostante mi distrugga interagire con il mondo, è l’unico modo per difendermi dalle perfide e immotivate accuse mosse nei miei confronti. Io ero all’oscuro dello struggente episodio della morte di Vincenzo, è inutile esprimere il mio dolore qui sopra perché non ho più alcuna forza“.