Era il 1973 quando un giovane sinti di 14 anni, Giuseppe Mastini, si innamora di una ragazza più grande di lui, Giovanna Truzzi, anche lei nomade.
Ma il loro amore viene ostacolato dalle due famiglie che non consentono ai due di rivedersi, fino ad oggi: Giuseppe, che nel frattempo è diventato un bandito, un omicida condannato all’ergastolo noto come Johnny lo Zingaro, fugge dal carcere per andare a trovare il suo amore.
Nel corso di uno dei suoi permessi lavorativi, concessi dall’istituto penitenziario di Fossano per svolgere attività nella scuola di polizia penitenziaria di Cairo Montenotte, ha incontrato alcuni vecchi amici sinti romani ai quali ha chiesto della donna. Johnny è così riuscito ad avere il numero della sua amata, e ad organizzare con lei la loro fuga d’amore.
Giovanna nel contempo aveva lasciato una lettera per i suoi quattro figli: “Scusate, ma scappo con l’amore della mia vita“.
La Polizia, nel cercare informazioni, si accorge che c’è un numero a cui Johnny, dal carcere, chiamava frequentemente fino al giorno prima della sua evasione: scopre così che si tratta di Giovanna, anche lei evasa dai domiciliari dal 30 giugno. Capiscono che è la strada giusta da seguire, e grazie a dei passi falsi della coppia, riescono a rintracciarli e ad arrestarli nuovamente.
Portati in Questura, Johnny e Giovanna hanno raccontato la loro storia, di come dopo tantissimi anni passati lontani volevano solo del tempo per loro e dei tanti errori gravissimi commessi, tra cui quello di lasciarli 44 anni fa.