La Francia apre le porte della procreazione assistita a tutte le donne, sia single che lesbiche, senza fare alcuna distinzione di status, così come proposto dal Comitato Nazionale di Parigi per le Questioni Etiche (Ccne).
Per il Ccne infatti, è ingiusto precludere questa tecnica solo alle coppie eterosessuali che presentano problemi di fertilità, ma anzi deve essere estesa a tutte quelle donne che hanno un desiderio di maternità e volontà di concepire un figlio proprio.
La materia in questione spiana così la strada alla discussione di una legge in Parlamento.
Questo non vuol dire che si avrà carta bianca anche per il Gpa, ovvero il cosiddetto “utero in affitto”, per il quale il comitato, così come la Francia, si ritiene contrario.
La notizia ha avuto un forte riscontro anche in Italia. “Il modello francese è da imitare anche nel nostro Paese, dove la politica non fa dell’affermazione dei diritti individuali una priorità del proprio agire politico“, ha affermato il segretario dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica in Europa, Filomena Gallo.