Categorie
Notizie

Nel corso del Neolitico le donne viaggiavano sole diffondendo conoscenza

Durante il Neolitico le donne, rispetto agli uomini, abbandonavano le loro case e migravano da sole in nuove terre diffondendo conoscenza e saperi

La figura della donna che resta a casa per pensare alle faccende domestiche e ai bambini non era propria del periodo del Neolitico.

Grazie infatti ai resti di individui vissuti alla fine dell’Età della pietra nella zona di Lecthal (Germania) e sepolte tra il 2500 e il 1650 a.C., è stato possibile riscontrare come le donne erano solite allontanarsi dalle proprie dimore per chilometri, addirittura anche 500, diffondendo sapere e cultura.

In base ad uno studio condotto dal Max Planck Institute di Jena e dell’Istituto di Preistoria e Archeologia di Monaco, agli albori dell’Età del bronzo gran parte degli uomini restavano nelle proprie terre native, mentre le donne presenti provenivano per lo più da fuori, segno di grande mobilità.
 
Gli archeologici hanno esaminato i resti di 84 individui sepolti in fosse nella valle di Lech: ogni sito ospitava solitamente un’unica famiglia. Per merito dell’esame del Dna e degli isotopi dello stronzio nei denti, i ricercatori hanno riscontrato una diversità genetica nella linea ereditaria femminile, fatto che simboleggia come le donne migrassero in altre aree, magari in cerca di marito.

Secondo gli studiosi questa mobilità femminile durò 800 anni, nel corso dei quali contribuirono a diffondere conoscenza, scambiare informazioni su utensili, usi, costumi e altro ancora.