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Biella, la storia dell’uomo ermafrodito che aspetta un bambino

Un uomo di 55 anni, nato ermafrodito e reso maschio dai medici, è in attesa di un figlio per via dell’autofecondazione: si tratta di un caso unico in Italia

Corrado è un uomo di 55 anni che risiede a Mongrando, in provincia Biella. Già padre di tre figli, potrebbe diventarlo per la quarta, ma in quest’ultima farà anche le veci di madre.

Si, perché Corrado è nato ermafrodito, e quindi sia con gli organi maschili che femminili. Nonostante i medici lo abbiano reso uomo, lui vuole diventare donna e per lo più adesso è incinto: racconta di aver concepito questo figlio per autofecondazione. La gravidanza in effetti sembra esser accertata da diversi esami e dalle ecografie: il feto è alla diciassettesima settimana ed è lungo 7,5 centimetri.

Nel mondo medico c’è però chi mostra scetticismo: “I dottori vogliono sapere come sia stato possibile e anche io, ma pare non mi sia concesso“, ha spiegato Corrado a La Verità. Di casi simili nel mondo se ne contano solo 11 e Corrado è il primo in Italia.

L’uomo mostra il pancione e il seno su un fisico magro, ma resta pur sempre un maschio all’anagrafe che ha avuto due figli dal primo matrimonio, e un bimbo di 7 anni dalla nuova compagna, a cui adesso dovrà spiegare cosa sta succedendo.

Inoltre vuole cambiare sesso: “I dati del sangue sono chiari: ho tutti i valori che indicano che sono una donna“.

Corrado racconta, nel corso della lunga intervista, di aver avvertito i primi sintomi a maggio, e che dopo un test delle urine, e il sospetto di un tumore, ha scoperto di essere in attesa di un bambino. Nonostante la paura e i dubbi iniziali ha comunque deciso di tenerlo: “Ho deciso di portare avanti la gravidanza. Sempre se riesco, perché fisicamente la situazione è pesante. Molti medici indicano che dovrei abortire velocemente, di forza. Io cerco di tenere duro. Vorrei il figlio, anzi la figlia: al 99% sarà femmina, perché negli ermafroditi c’è una forte preponderanza“.

Questo bimbo ha il 50% di possibilità di venire al mondo: il termine è fissato a 7 mesi così da non mettere a rischio la vita del feto e dell’uomo.

Corrado vorrebbe partorire all’estero per le seguenti ragioni: “In Italia nessun medico si prenderebbe la responsabilità di farmi partorire, come non si sono presi la responsabilità di visitarmi in gravidanza. Tra i dottori ho trovato omofobia, scetticismo, incompetenza, stupidità, menefreghismo. Ma io sono così. È innegabile, nonostante non lo vogliano ammettere a priori”.