A Dortmund, in Germania, è stato aperto il Bordoll, ovvero il primo bordello di bambole al silicone: qui la prostituzione è legalizzata, ma le operatrici non sono più donne vere.
Il Bordoll è gestito da Evelyn Schwarz, che ne è anche la creatrice: i clienti possono scegliere di avere un rapporto con una delle 11 bambole, ognuna con un aspetto differente, al prezzo di 70 euro.
L’investimento iniziale è stato cospicuo in quanto ogni bambola ha avuto un costo di 1.786 euro. All’inizio la curiosità è stata tanta: ci sono stati diversi mogli che si sono presentate con i mariti, e che hanno atteso la fine dell’incontro del coniuge senza alcun problema, quasi soddisfatte, in quanto non considerano una cosa di questo tipo come un tradimento. Del resto anche per i mariti diventa più semplice andare a letto con una “donna” in silicone, in quando riduce i sensi di colpa e abolisce la figura dell’amante pretenziosa.
Certo è, che un rapporto di questo tipo si limita solo a sensazioni fisiche, visto che le bambole non parlano, ma dall’altro evitano il contagio di malattie sessualmente trasmissibili.
Che sia la nuova frontiera del sesso? Che mercato potrebbe avere una condizione di questo tipo in tutti quei paesi in cui la prostituzione non è legalizzata, tra cui l’Italia?