C’è un dato allarmante che emerge dai risultati di uno studio della Georgetown University, ossia che molte donne utilizzano diverse app, nate con lo scopo di aiutare le coppie ad avere un bambino segnalando i giorni fertili, come contraccettivo.
Questo ovviamente non fa che aumentare il rischio di gravidanze indesiderate, in quanto le app non sono efficaci come gli anti-concezionali comuni.
Lo studio ha preso in considerazione 100 app della fertilità con cui è possibile monitorare tutto il periodo mestruale (pre e post), la temperatura corporea e altri fattori. Di queste solo 6 sono risultate davvero dettagliate e prive di falsi negativi, ossia giorni fertili che venivano segnalati come infertili.
“Le app sono un modo conveniente per tracciare i biomarcatori della fertilità, ma solo alcune seguono linee guida basate su evidenze scientifiche” sottolinea la coordinatrice della ricerca, Marguerite Duane.
Oggi sempre più donne cercano metodi naturali per programmare la propria gravidanza, e questo accresce la popolarità di queste app.
“Quando si impara a riconoscere i propri segnali di fertilità, raccomandiamo alle donne prima di farsi spiegare bene il tutto da un esperto, e poi di utilizzare un’app che abbia ricevuto un punteggio dal 4 in su come accuratezza nel nostro studio”, conclude la dottoressa.