Un noto proverbio afferma come il vero pericolo su strada sia da identificare con le donne al volante: a contraddire ciò è un nuova ricerca condotta dall’Institute of Transport Economics, in Norvegia, che dimostrerebbe come le maggiori distrazioni in auto siano compiute da giovani uomini.
Lo studio, pubblicato su Frontiers in Psychology, per la prima volta analizza anche i tratti della personalità di un autista e di come questi influenzino la sua tipologia di guida. In questo senso, le persone che riportano maggiori distrazioni al volante sono estroverse, nevrotiche o che guidano spesso.
Per arrivare a questa conclusione gli scienziati hanno preso in considerazione due gruppi: un primo costituito da 1100 studenti di scuole superiori, un secondo composto da un campione di 617 uomini e donne rappresentativo della popolazione norvegese. A tutti loro sono stati sottoposti degli appositi questionari in merito le distrazioni alla guida, e le risposte hanno dimostrato come le donne, soprattutto quelle un po’ più adulte, riportavano meno disattenzioni.
“Interventi su misura potrebbero concentrarsi su gruppi a rischio, come i giovani maschi con una guida non attenta e una bassa convinzione di poter controllare la distrazione“, conclude l’autore dello studio Ole Johansson.
Basta pensare infatti che azioni come quella di rispondere al telefono, inviare messaggi oppure smanettare con la radio, siano tutti fattori che aumentano il rischio di incidenti.