È stato al centro di proteste e dibattiti lo slogan “Sposa chi vuoi” utilizzato da Silvia Cassini, un’impiegata con l’hobby del wedding planning, all’interno del suo stand per il Verona Sposi.
La scritta ha indispettito così tanto le famiglie e sollevato polemiche sulle coppie e i matrimoni gay, tanto da portare il comune a richiedere la rimozione dello slogan incriminato.
Forze politiche e associazioni si dividono: se il Pd parla di discriminazioni nei confronti degli omosessuali, il circolo Pink afferma che “Romeo e Giulietta si stanno rivoltando nella tomba”.
“Le trovate di marketing non possono affossare i valori“, sostiene Vito Comencini, capogruppo del Carroccio in consiglio comunale.