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Corsie preferenziali per le donne vittime di violenza

Redatte e pubblicate, all’interno della Gazzetta Ufficiale, le linee guida su come Asl e ospedali dovranno occuparsi di donne vittime di violenza e abusi

Dare subito soccorso alle donne che hanno subito violenza domestica e non, dal loro arrivo al pronto soccorso al trasferimento presso case rifugio.

È quanto si può leggere all’interno delle “Linee guida per le aziende sanitarie e ospedaliere in tema di soccorso e assistenza sociosanitaria per le donne che subiscono violenza” e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.

Il testo è stato creato ad hoc per aiutare le donne a denunciare senza provare vergogna, ma anche per sostenerle sia loro che le loro famiglie in questo difficile cammino.

Allo stato attuale solo una donna su dieci denuncia i maltrattamenti, sia fisici che psichici, subiti, continuando così a subire ulteriori anni di abusi.

Come spiega l’avvocatessa Lucia Annibali nel corso di una sua intervista all’ANSA, la quale dopo la violenza subita dall’ex si è impegnata in prima persona per aiutare le donne, il documento “è il frutto di un confronto molto faticoso e intenso tra diversi professionisti e realtà coinvolte“.

Al suo interno vengono indicate le linee guida su come dare vita, presso le aziende sanitarie creando un apposito percorso per le donne che subiscono violenze. Ad esempio prevedono un codice giallo per le donne che arrivano al pronto soccorso così da accorciare i tempi della presa in carico. Da questo poi vi sarà un percorso che prevede un’area di accoglienza, dove sarà sottoposta a tutte le visite del caso, in modo da garantire la sua privacy e sicurezza.

Prevedono altresì specifiche indicazioni su come conservare eventuali tracce biologiche per eventuale processo, e come gestire il rapporto con i figli, dato che molte non denunciano per paura che gli vengano portati via.

Annibali evidenzia come il documento “diventerà parte integrante di tutte le strutture ospedaliere italiane. Si tratta di un ulteriore passo avanti dopo l’entrata in vigore del Piano Strategico Nazionale Antiviolenza, che ha l’obiettivo di dare risposte per la prevenzione, l’emergenza e il post emergenza, favorendo l’autonomia personale e lavorativa delle donne“.

Asl e ospedali avranno ora un anno di tempo per adottarle.