In Italia è difficile adottare un bambino, soprattutto quando si è single.
Tuttavia il Tribunale dei Minori di Napoli, si è espresso a favore di una donna, la quale ha preferito mantenere l’anonimato, che ha fatto richiesta di adozione per una bambina di 11 anni bielorussa, che ospita dal 2016 per 4 mesi grazie ai programmi atti ad aiutare i bambini esposti alla radiazioni di Chernobyl.
Questo è il secondo caso in cui la corte partenopea si esprime a favore di un single desideroso di diventare genitore, e soprattutto a favore di bambini in cerca di qualcuno che li ami e si prenda cura di loro.
Il primo caso è stato quello di un papà single che ha adottato un bambina affetta dalla sindrome di down, grazie all’articolo 44 della legge 184 del 1983 in cui vengono regolate le “adozioni speciali”.
In Italia in primo caso di adozione internazionale risale al 2009, quando Annalisa Dessalvi, dopo 12 anni di battaglie legali, è finalmente riuscita a prendere con se una ragazza bielorussa, che nel contempo è diventata maggiorenne.
Anche la donna napoletana dovrà affrontare lo stesso iter. “Con questo pronunciamento ho dato mandato a uno dei quattro enti riconosciuti che seguono le adozioni internazionali in Bielorussia di verificare che la piccola sia formalmente adottabile, a quel punto l’ente comunicherà i dati alla commissione per le adozioni internazionali italiana che farà richiesta al governo di Minsk”, ha dichiarato la stessa nel corso di un’intervista al Corriere della Sera.
Il problema è che adesso la Bielorussia sta chiudendo gli orfanotrofi, ed è per questa ragione che la bambina è stata affidata ad una casa famiglia, che esercita pieno diritto su di lei e che potrebbe decidere di vietarle i suoi soggiorni in Italia.