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Dimmi come parli e ti dirò chi sei

Le parole con cui ci esprimiamo non sono collegate sono a livello di istruzione ricevuta ma anche alla maturazione nel tempo della nostra personalità

Il linguaggio che utilizziamo tutti i giorni non serve solo a svelare il livello di istruzione acquisito negli anni, ma rivela tantissimo della nostra personalità e di come la stessa si sia sviluppata e sia maturata in termini cognitivi, di pensiero e sociali.

È quanto riscontrato da una ricerca sul linguaggio parlato condotta da psicologi Usa, i quali hanno esaminato 44mila brevi testi parlati raccolti nel corso di 25 anni dal Washington University Sentence Completion Test (Wusct), strumento utilizzato da psicologi e psichiatri per misurare l’Ego level. Per la loro analisi dei linguaggi, gli esperti si sono serviti del Linguistic Inquiry and Word Count (Liwc), ossia un sistema che sulla base del conteggio delle parole e la valutazione della sintassi di testi, costruisce 81 categorie di linguaggio.  

Ma cosa è stato riscontrato?

Dai risultati emerge come nel corso della maturazione dell’IO si passa da un linguaggio egocentrico in cui si fa largo uso di pronomi personali come “io” e “me”, ad uno stile in cui si adoperano termini indicativi di complessità come “ma” o “sebbene”. Inoltre la lunghezza delle frasi sarebbe collegata a stadi di maggiore maturità, mentre quelle frasi impulsive che esprimono rabbia e rancore sarebbero collegate a livello di Ego più precoci.

È possibile costruire lo sviluppo dell’Ego attraverso l’uso di un diagramma, così come suggerito dagli stessi autori dello studio, in cui il suo livello progredisce in senso orario partendo da un livello minore di maturità più egocentrico e impulsivo, passando a livelli intermedi fino a giungere a quello autonomo/integrato.

Ciò dice molto anche nel modo in cui ci approcciamo alle altre persone quando vogliamo far colpo sulle stesse: bada quindi a come ti esprimi.