Un interessante studio condotto da Raoul Back, CEO di Brain and Science, ha fatto emergere dei nuovi dati riguardo la probabilità scientifica di trovare l’anima gemella.
Il cervello scopre l’anima gemella prima del cuore.
Secondo gli studi americani, ognuno di noi vive i sentimenti utilizzando una specifica area del cervello. Statistiche importanti dimostrano che alcune persone quando si innamorano attivano l’emisfero sinistro del cervello, che gestisce i sentimenti. Altre quello destro, logico-razionale.
Non solo: le anime gemelle sembrerebbero ragionare allo stesso modo.
Sempre secondo questi studi, è emerso che già dal primo approccio due persone sono in grado, inconsciamente, di captare se la persona che hanno davanti sta attivando la parte del cervello romantica o logica. Pare che i rapporti più intensi e duraturi siano quelli che si instaurano tra persone che utilizzano principalmente la stessa area cerebrale.
Cosa significa questo?
Significa che in realtà tutti noi sappiamo, potenzialmente, se la persona che abbiamo di fronte può essere la nostra anima gemella fin dalle prime frasi che scambiamo con lei. Se si potesse scegliere basandosi esclusivamente su questo metodo, non si rischierebbero fallimenti amorosi.
Perché allora ci si innamora di chi ci fa soffrire?
A disturbare la scelta logica intervengono altri fattori: la bellezza esteriore, il profumo, le situazioni ambientali che possono interferire con l’innamoramento razionale e provocare attrazione verso qualcuno che non è compatibile.