La generazione Z, così ribattezzata dalla ZooCom, designa tutti i nativi dal 1997 al 2010, giovani che hanno “virtualizzato” le loro relazioni sociali, proiettando sul web i loro approcci interpersonali.
La maggior parte della comunicazione giovanile si svolge all’interno dei social, nei quali tutto gira attorno all’ormai noto pollice all’insù. Il like, non è solo un semplice mi piace! Dietro quel piccolo simbolo si cela una serie di significati differenti e allo stesso tempo impliciti.
Ricevere tanti like vuol dire che si è popolari, interessanti, pieni d’amici, ma non solo. Il like può servire anche per riallacciare un polveroso rapporto oppure nel caso di dislike per manifestare disappunto o gelosia.
I giovani sono molto attenti ai loro profili e li curano costantemente con aggiornamenti e dirette. Non hanno timore di mostrarsi o di spulciare i profili altrui.
Capita spesso che la GenZ crei profili differenti, spesso fake per poter agire in anonimato, magari per esplorare i social di ex.
A fronte di tutto ciò, la domanda che sorge spontanea è: che tipo di impostazioni avranno le relazioni future? Quanto verranno compromesse o agevolate dai social?