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Da “matrigna” a “mamma bonus”, come cambia la figura di una partner

Sembra che il termine “matrigna” sia diventato obsoleto e che oggi si parli, in riferimento ad un’eventuale nuova compagna, di “mamma bonus”. Qual è la differenza?

L’attrice Gwyneth Paltrow sceglie un nuovo nome per identificare il suo ruolo all’interno del suo status famigliare: non più “matrigna” ma “mamma bonus”.

 Nel suo sito l’attrice ha voluto far sua l’idea della famosa psicologa americana Ashley Graber di sostituire il termine “stepmother” che tradotto in italiano è “matrigna”, con il termine “bonus mum”.

Questo renderebbe più dolce la figura della nuova compagna di un papà, la quale entra a far parte di una nuova famiglia e deve faticosamente relazionarsi con i figli del suo compagno. Come la Paltrow del resto, che dopo il suo divorzio dal primo marito, ha dovuto conquistare l’affetto di Isabelle e Brody, figli del suo nuovo compagno, il produttore Falchuk.

La proposta di Gwyneth Paltrow divide un po’ l’opinione pubblica: a favore della sua proposta c’è chi vede in questo neologismo un modo per liberarsi della figura “malvagia” della matrigna come quella descritta nelle favole più famose come in Cenerentola; chi è contrario sostiene che sia un termine che va a vantaggio solo della nuova compagna, e che tutela il suo ruolo ma non tiene conto dei bisogni dei bambini che la devono accogliere in famiglia

Gwyneth Paltrow non è nuova a questi neologismi tant’è che qualche anno fa dichiarò di non aver divorziato da suo marito Chris Martin ma di aver avuto “un consapevole distaccamento” (“conscious uncoupling”), termine usato per indicare una separazione senza drammi, rabbia e litigi.

Pensi che l’utilizzo di un termine differente possa fare la differenza?