Secondo alcune recenti statistiche, gli adolescenti in età compresa tra i dodici ed i diciotto anni, vivono la propria sessualità filtrandola attraverso i social ed utilizzando numerose app.
Un’elevata percentuale di soggetti abitualmente guarda video pornografici, spinti soprattutto dalla curiosità, ma anche dal divertimento e dal desiderio di trasgressione.
Una percentuale minore utilizza Internet per inviare foto oppure video privati riguardanti pratiche sessuali: si tratta del cosiddetto “sexting“, una pratica che solitamente dovrebbe rimanere segreta, ma che spesso diventa di pubblico dominio, almeno nella cerchia di amicizie dei protagonisti.
Non solo. Le app di incontri offrono l’opportunità di conoscersi a molti adolescenti che, in questo modo, riescono ad infrangere alcuni tabù: spesso infatti la conoscenza virtuale prosegue con una frequentazione reale che può portare anche ad un rapporto duraturo.
Attraverso la realtà virtuale quindi, molti giovani sono in grado di superare i propri complessi e le insicurezze che li condizionano nella vita reale, riuscendo a vivere in maniera più facile l’approccio con la sessualità.
Questo aspetto presenta però un pericoloso rovescio della medaglia, in quanto il rischio di un abuso dei mezzi di comunicazione è sempre presente.