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Il Punto “G” e alcune false opinioni che lo riguardano

Secondo un esperto di endocrinologia e sessuologia medica, il punto “G” non è un punto, e l’incapacità di raggiungere l’orgasmo non dipende da esso

Il dottor Emmanuele Jannini, docente presso l’Università romana di Tor Vergata, specifica che la donna possiede un’estesa area anatomica erogena comprendente clitoride, uretra e vagina.

L’orgasmo viene prodotto dalla stimolazione di tali zone e non da un unico punto, il famoso punto “G”, come si credeva. Pertanto anche le donne che non sono fornite di seddetto punto, possono raggiungere l’orgasmo.

Tale affermazione contrasta nettamente con quanto è stato sempre considerato un dogma della sessualità, poiché la presenza o la mancanza di tale famigerato punto “G” ha condizionato generazioni di donne ritenute frigide proprio a causa di tale carenza.

In realtà esiste una struttura anatomica denominata “CUV”, che significa “clitoride uretra vagina”, e comprendente tre zone contigue che reagiscono in maniera molto intensa alle stimolazioni sessuali.

In seguito a tali osservazioni di tipo anatomico e funzionale, è stato definitivamente sfatato il mito del punto “G”, che, tra l’altro confinava la zona più intensamente erogena ad un unico punto.

Era infatti piuttosto incredibile che un’area tanto ridotta potesse generare l’insorgenza di sensazioni così intense come quelle dell’orgasmo.