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Amore e violenza, i risultati contrastanti dell’indagine Eurispes

Un’indagine Eurispes ha messo in evidenza la violenza presente nei rapporti di persone tra i diciotto e i trentacinque anni, e di come questa venga gestita

La violenza domestica è, nell’accezione marito-moglie e come purtroppo ormai ampiamente noto, una delle primarie cause di femminicidi in Italia.

Le prime avvisaglie possono manifestarsi sotto molteplici sfaccettature: minacce, schiaffi, violenza psicologica, limitazione della libertà e compromissione della propria autostima. In tutti questi casi si tratta di una condizione di pericolo che può tramutarsi in una problematica ben più seria. 

A riguardo, Eurispes ha condotto delle indagini basandosi su un campione di giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. I risultati ottenuti sono, purtroppo, piuttosto preoccupanti. 

A tal proposito, se per sei giovani su dieci un gesto violento è sufficiente a troncare una relazione, per i restanti quattro un episodio violento potrebbe essere tollerabile e non sufficiente a chiudere il rapporto. L’analisi dei dati ha messo in evidenza che, un titolo di studio più alto predispone ad una maggiore insofferenza nei confronti di eventuali gesti di violenza. 

L’indagine ha evidenziato come foto e video intimi siano un rischio ampiamente sottovalutato: sei giovani su dieci hanno condiviso con il partner (attuale o precedente) materiale multimediale sessualmente esplicito. Si tratta di una moda sempre più diffusa, soprattutto tra i giovani che sono sprezzanti del pericolo pur riconoscendo come scorretta e inadeguata la possibilità che il partner invii le foto intime ad un soggetto terzo alla coppia. Infine, molte persone (soprattutto ragazzi) cambiano la loro compagnia e rinunciano alle loro amicizie a favore della relazione amorosa.