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Fecondazione eterologa, tra le coppie italiane è boom

Sono sempre di più gli italiani che ricorrono alla fecondazione eterologa, anche se non sono pochi i problemi con cui vanno a scontrarsi. Vediamo quali

È il Ministero della Salute ad informare che dal 2017 tra le coppie italiane il ricorso alla fecondazione eterologa è aumentata quasi del 20%, incontrando tuttavia non pochi problemi: in primo luogo per la limitata donazione di gameti e inoltre, per tempi di attesa che superano i 4 anni.

La Corte Costituzionale ha cancellato oltre 5 anni fa il divieto di donazione dei gameti, tuttavia la nostra legislazione non ha ancora recepito le direttive comunitarie, sebbene ormai sia questione di settimane.

Nel frattempo, non avendo potuto procedere con la giusta informazione, si è verificata una limitazione dei donatori, pertanto il 97% dei gameti arriva dall’estero: Danimarca, Svizzera e Spagna primi tra tutti. Le donne che si sottopongono alla cura in Italia hanno circa 42,4 anni rispetto alla media europea di 36,7. 

Infine le coppie preferiscono rivolgersi ai centri pubblici rispetto a quelli privati, sebbene un problema molto importante sia quello di doversi spostare in altre regioni, essendo palese uno sbilanciamento di servizi disponibili al nord rispetto a quelli esistenti al sud. Toscana e Lombardia hanno fatto delle convenzioni con centri privati, in Calabria si va esclusivamente dai privati e nel Lazio non esistono.

Nonostante da noi il tasso di natalità sia tra i più bassi al mondo, si evince che purtroppo ancora non si riescono ad aiutare le coppie che cercano di avere un figlio.