Il “Self Partnered” è un termine coniato da Emma Watson, nota attrice americana e paladina del liberal femminismo, che potrebbe sembrare la solita trovata pubblicitaria, se non fosse per il fatto di celare un profondo cambiamento culturale e sociale, il quale si sta strutturando negli ultimi anni, ovunque.
Ma cosa significa?
Sostanzialmente indica uno stato di solitudine felice e nel comtempo l’essere soddifsfati della propria vita.
Dopo la rivoluzione sessuale, negli anni ’80 è venuto a crearsi un concetto di coppia alleata, che collabora dal punto di vista economico, emozionale, familiare in genere, destinata ad essere stabile e duratura. Per lungo tempo questo modello standardizzato di coppia, imposto dalla società, ha creato pressioni, soprattutto sulle donne, dalle quali, in prossimità dei 30 anni, ci si aspettava di vederle contrarre matrimonio e di avere dei figli, perché “è cosi che si fa”.
In realtà no, non è così che si fa, ma è questo che si aspettavano e si aspettano ancora oggi, la famiglia, i parenti, gli amici, i quali, lanciando dei messaggi subliminali, che spesso mettono una donna, ma anche un uomo, in uno stato d’ansia.
Intorno ai 30, le donne avvertono una forte pressione da parte della società, la quale si aspetta una svolta nella sua vita.
Esistono tuttavia diversi fattori, soprattutto di natura economica, che portano le persone a non avere dei figli e a non prendere impegni duraturi.
È molto importante saper bastare a se stessi, questo però non significa che una persona debba mettere una pietra sopra a tutte le relazioni. Vivere bene quando si è soli, semmai, è un elemento davvero incisivo per saper aspettare la persona giusta ed essere capaci di creare un legame sano.
Sei d’accordo?