In attesa dei dati del 2019 (ricordiamo che l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, studia sempre i dati che riguardano l’anno precedente, per avere una visione completa), la fotografia statistica del 2018 ci manda un segnale di cambiamento non indifferente, per un paese di tradizione cattolica.
Nel 2018 i matrimoni civili hanno superato quelli religiosi: sono stati il 50,1%. Lo dice l’Istat, nel suo rapporto su matrimoni e unioni civili: questi dati sono significativi, perché fotografano un paese in continuo cambiamento.
Altro dato interessante è che ci si sposa sempre più tardi, oltre i 30 anni: la ragione è la ricerca di una stabilità economica, che tarda ad arrivare dopo gli studi. Bisogna poi tenere in considerazione il generale invecchiamento del paese, nonché la tendenza a rimanere in famiglia anche una volta raggiunta l’autonomia economica.
L’Italia, come sempre, risulta spaccata a metà: se al Nord si preferiscono i riti civili, al Sud rimane salda la tradizione del rito religioso. La percentuale è netta: il 63,9% degli sposi del Nord nel 2018 ha scelto il matrimonio civile, mentre ben due coppie su tre al Sud hanno deciso di sposarsi in chiesa. C’è una differenza, inoltre, anche a livello di fasce di età: gli over 35 preferiscono il rito civile, mentre gli under 30 quello religioso.
E tu sei più per un matrimonio civile o religioso? E perché?