È fatta.
Dopo alcuni tragici episodi di cronaca, il “Revenge porn” è finalmente un reato. Lo stabilisce, grazie all’approvazione della Camera, il nuovo articolo 612-ter del codice penale. In particolare si afferma che chiunque diffonda immagini private, fotografie o video sessualmente espliciti, di un’altra persona, sta commettendo un crimine.
Il termine “chiunque” è molto importante, perché non si limita solo ai fidanzati o agli ex fidanzati. Si può fare revenge porn (il termine revenge sta proprio ad indicare la “vendetta”) ad esempio contro una collega che si vuole diffamare o un’amica con la quale il proprio fidanzato ha avuto un’avventura.
Qualunque sia la situazione poca differenza fa: da oggi è un crimine.
Sono ancora troppo recenti i ricordi dei suicidi di giovani donne che avevano visto il proprio materiale sensibile finire in rete. Girare, ad esempio, un filmino osé nell’intimità della propria camera da letto è una cosa; vederlo diffuso su Internet, è tutt’altra situazione. In questi casi il consiglio è sempre quello di denunciare.
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