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Cassazione, nessuna giustificazione a chi si vendica di un tradimento

Un tradimento amoroso fa male, specie se coinvolge quella che si immaginava essere la migliore amica. Ma per la legge ciò non giustifica la vendetta: ecco perché

Peggio di un tradimento c’è solo un doppio tradimento vale a dire quella relazione in cui il marito si abbandona ai piaceri extraconiugali con una sedicente amica della moglie.

Una situazione del genere può suscitare particolari istinti di vendetta, ma nell’eventualità sarà opportuno controllarsi, perché la legge non ammette attenuanti.

È quanto emerso da una storica sentenza della corte di cassazione che vede protagonisti una moglie, il suo coniuge e un’amante che si definiva “amica della moglie”.

Secondo i fatti accaduti, la moglie, scoperta la relazione e con la complicità delle sue figlie, ha nesso in atto comportamenti persecutori.

L’intera vicenda è finita in tribunale e la cassazione ha condannato la donna tradita senza concedere alcuna attenuante perché, secondo la legge, la rottura dei rapporti fiduciari in amicizia “non può trovare sbocco in termini di attenuazione della risposta punitiva dello Stato”.

Insomma in futuro bisognerà scegliere accuratamente le persone a cui accordare la propria fiducia e, in caso di tradimento, converrà rinunciare alla voglia di vendicarsi.

Dopotutto forse, la migliore rivincita è rappresentata proprio dalla capacità di guardare avanti.

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