Quando si parla dell’età dei millennials si è soliti far riferimento alla generazione nata tra gli anni ’80 e ’90, formata da chi ha compiuto 13 o 19 anni nel corso degli anni 2000.
Per questa loro caratteristica e per le loro differenti abitudini, i millennials si differenziano sia dalla generazione posteriore, detta Z, sia da quella precedente, nella quale si inseriscono le persone più mature.
Da qualche tempo, però, questi canoni non sembrano rispecchiare più la realtà. Sono molte infatti le persone che hanno più di 65 anni di età, che conducono uno stile di vita tipico proprio dei millennials.
Più del 50% di questi si sente a proprio agio nella moderna società odierna e più dell’80% naviga su Internet e resta connesso in tempo reale così come fanno i più giovani.
Tutti questi dati emergono da una ricerca che ha cercato di comprendere più a fondo la vita dei millenialis e osservando i loro problemi, le necessità e i loro nuovi bisogni.
Secondo i dati, tra i tradizionali millennials e gli over 65 non esistono più molte differenze, visto che anche i più maturi scelgono di guardare la TV, piuttosto che seguire attività religiose; non sentendosi per niente anziani, praticano sport e viaggi e restano sempre informati; coltivano diversi hobby e hanno molti interessi, tra i quali la domotica.
Così come i più giovani, sembrano piuttosto affiatati e vogliono vivere in una società più aperta e globale, che offre maggiori occasioni per conoscere altra gente e fare tantissime nuove esperienze, soprattutto in campo sentimentale, dove l’amore diventa virtuale per offrire loro maggiori opportunità di trovare l’anima gemella.
E allora millenial o no per gli over 65?