Riprendendo un retaggio del passato, le coppie di oggi sono ancora capaci di amare e di unire cuore e mente, dando vita ad un sentimento intenso e unico.
Secondo le moderne scienze e studi più recenti ciò che oggi viene definito “amore” altro non è che un’emozione così intensa da interessare non soltanto il cuore, ma anche il sistema nervoso.
A dare prova di questo fenomeno sono i campioni di persone sottoposte a controlli radiologici, che hanno permesso di dimostrare in che misura l’amore riesca ad alterare la mente umana. Nonostante si legga ovunque che la sede dell’amore sia il cuore umano, infatti, non è così, visto che in realtà, il luogo in cui risiedono e si creano i sentimenti che si provano che prendono il nome di amore si generano tra le sinapsi cerebrali.
Innamorarsi e amare qualcuno diventano così due atti differenti, che inducono il soggetto a provare emozioni e attrazioni nel primo caso e a conoscere e vivere l’altro nel secondo caso. Non è facile capire se si tratta di attrazione fisica o di amore,
Quando si ama, si vuole condividere ed aprire il proprio universo ad un’altra persona; si vuole crescere e maturare e non semplicemente innamorarsi, restando fermi ad una fase iniziale instabile e volubile.
Gli scienziati hanno definito l’amore moderno con l’aggettivo “rettiliano”, proprio per indicare questo passaggio evolutivo da una fase all’altra e per dimostrare come essa sia possibile perché interessa la parte del cervello in cui si genera l’attrazione e l’empatia, che successivamente si trasforma in innamoramento e infine in amore vero e proprio.
A detta della scienza quindi, gli istinti primari che avvengono nella parte del cervello rettiliano sono il fattore principale che induce a vivere intensamente una storia d’amore.
E allora, perché non cogliere l’occasione per San Valentino e verificare se la scienza ha ragione?