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Pigrizia felice: nuove abitudini da Coronavirus

Con il Coronavirus l’unico modo che abbiamo per tutelarci è quello di rimanere in casa. Ma quali sono le conseguenze che la quarantena ha sulle relazioni?

L’isolamento da contagio ha spinto tutti a restare a casa e a reinventare il tempo adeguandolo alle nuove esigenze casalinghe.

Ed è questo il momento della cosiddetta “pigrizia felice” che secondo il semiologo italiano Gianfranco Marrone rappresenta la nuova situazione vissuta dall’uomo di oggi, costretto com’è a ridimensionare la propria vita quotidiana e a rovesciarla al contrario.

Fino ad oggi, infatti, non si era abituati a stare per più di un giorno lontani dagli amici o dai parenti, trovandosi ad affrontare un periodo di distanza così lungo, soprattutto durante gli eventi tradizionali. Tutto ciò potrebbe portare le persone ad allontanarsi, in quanto il contatto diretto inizia a mancare.

Se prima era normalissimo scambiarsi spesso un abbraccio, uscire e a cenare insieme o darsi una pacca sulla spalla in senso di affetto e di stima,  attualmente tutto questo non è più possibile, modificando radicalmente le relazioni. 

Tuttavia, anche se non è la stessa cosa, grazie alla tecnologia si ha la possibilità di vedersi attraverso piattaforme online. Gli abbracci e i baci mancano sicuramente, ma così è possibile di sentire la voce del partner, di un amico o parente: può essere comunque una cosa bella per combattere la distanza.

Questo permmette, anche se in maniera diversa di continuare a rapportarsi con le persone e di non perdere di vista anche solo per un attimo la vita di prima e di sempre.

Al termine della quarantena, non è possibile sapere se la situazione apporterà dei cambiamenti all’atteggiamento umano e alle relazioni che quotidianamente si creano. Se bisognerà partire da zero oppure riprendere in mano ciò che si era lasciato sospeso.

Tuttavia la distanza e la carenza di affetto che si prova in questo particolare momento potrà essere recuperata e rafforzata ancora di più quando tutto questo sarà finito. Allo stesso tempo, però, sarà proprio la “pigrizia felice” che induce ognuno a non far nulla e a staccare dalla vita frenetica a ricercare se stessi, a prendersi cura di sé e a riflettere sulla propria vita, in modo da cercare di non sbagliare dopo e di imparare a relazionarsi al mondo in maniera più serena e pacata.

Realtà o sogno? Questo non si sà, ma di certo andrà tutto bene.