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In che modo la saggezza influisce sulla solitudine?

Esiste o no una relazione tra solitudine e saggezza? Se si, quanto incide una sull’altra e viceversa? La risposta arriva dall’America, ma la conferma è dell’Italia

Essere saggi vuol dire saper cogliere il bello che la vita offre e cercare sempre una soluzione adeguata alle diverse circostanze.

Questo dovrebbe bastare a dimostrare i benefici della saggezza in ogni ambito dell’esistenza umana, ma non ha fermato gli esperti che hanno voluto approfondire il tema e verificare quanto sia utile per stare bene con se stessi e con gli altri.

Grazie ad uno studio effettuato dall’università di Roma “La Sapienza” e dall’univesità di San Diego, è stato verificato che c’è un rapporto direttamente proporzionale tra la solitudine che una persona accusa e la sua saggezza.

Prese in esame quattro persone, due di età compresa tra i 50 e i 60 anni e altre due ultra-90enni, gli esperti le hanno sottoposte a questionari standard, attraverso i quali hanno misurato il rapporto tra saggezza e solitudine.

Nonostante la cultura, la lingua, la situazione sociale ed economica, i contesti familiari differenti, ma soprattutto il diverso grado di istruzione dei soggetti  intervistati, è stato possibile dimostrare che maggiore è la saggezza, meno si risente della solitudine.

Un soggetto più saggio sa gestire maggiormente le diverse situazioni poiché è più versatile, ha autocontrollo, comprende gli altri e sa dare consigli. E queste sue capacità lo terranno lontano dalla solitudine.