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Divorzio: 50 anni dalla legge

L’1 Dicembre 1970 venne proclamata una legge che rappresentò un passo in avanti per la società italiana: la legge sul divorzio. Quanto è cambiata la situazione oggi?

1970-2020, a 50 anni dalla promulgazione della legge n. 898 che disciplina i casi di scioglimento del matrimonio, il tema del divorzio è sempre caldo e di tendenza.

Una legge che, all’epoca, ha rappresentato non solo un passo in avanti per la società italiana, ma anche un riscatto per le donne vittime delle leggi riguardanti il delitto d’onore e matrimonio riparatore, sancendo così il diritto al divorzio.

Già nel 1902 non mancarono le proposte riguardanti la creazione di una legge del genere: in particolare, il governo di Giuseppe Zanardelli elaborò una norma che prevedeva il divorzio solo in caso di tradimento o di lesione al coniuge. Proposta questa che in conseguenza delle due Guerre Mondiali, finì nel dimenticatoio.

Non per sempre, però, visto che nel 1965, quando Loris Fortuna, un deputato socialista, portò alla camera una proposta di legge riguardante il divorzio, iniziarono le manifestazioni di piazza del partito radicale a favore della legge, inducendo all’approvazione della legge.

Il referendum del 1974 fu decisivo e mostrò la volontà del 60% degli italiani, pronti a dire di sì all’annullamento del matrimonio per motivi validi.

Purtroppo, oggi, ci sono ancora molti pregiudizi riguardo il divorzio, i quali dovrebbero essere morti e sepolti già molto tempo fa.

Anche se esiste una legge per tutelare tale pratica, molti la considerano ancora ingiusta e innaturale: per questo si continua a combattere e a sostenere il cambiamento, affinché tutti abbiano la libertà di separarsi quando, in un rapporto, non è possibile recuperare niente.