Quando si naviga in Internet, ci si può imbattere in termini particolari, usati per definire delle nuove tendenze o determinati fenomeni.
Uno di questi è il cosiddetto “fat shaming”, concetto che raccoglie in sé gli insulti e le critiche rivolti ai soggetti in sovrappeso o con qualche chilo in più.
Sono soprattutto i social i contesti in cui si possono leggere commenti poco rispettosi e molto diretti ed è soprattutto la rete che offre l’occasione a molti per esprimere il loro pensiero discriminante.
Quando si parla di fat shaming si fa riferimento ad una variante del body shaming, indirizzata a tutti i corpi che non rispettano determinati standard di bellezza e che nasce a causa di una comunicazione volta a enfatizzare solamente corpi longilinei.
Questo aspetto non passa inosservato, ma anzi provoca disturbi e disagi a chi si sente preso in causa, anche se sa accettarsi e sa accettare il proprio peso: soprattutto nei nuovi incontri, mentre ci sono persone che non fanno caso ai commenti poco sensibili, altre provano un senso di malessere, giungendo anche a drastiche conseguenze.
Ciò che è importante è non dare adito a vuoti insulti e comprendere che non è importante apparire ed essere importanti e perfetti per gli altri, quanto piuttosto stare bene con se stessi e andare bene a chi sta dall’altra parte; in caso contrario potrà sempre dirigersi altrove.
Coloro che sono vittime di fat shaming tendono anche a soffrire di disturbi alimentari, i quali insorgono molto facilmente per l’insicurezza verso il proprio corpo. Si tratta di un fattore di rischio da non sottovalutare, considerando che patologie come la bulimia e l’anoressia possono causare danni molto gravi.
Un rischio che deve spronare a credere in se stessi e nelle proprie qualità!