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Coppia: meglio i viaggi o i figli?

Uno dei dilemmi che affligge le giovani coppie è: meglio continuare a progettare futuri viaggi e partire o pensare a mettere su famiglia? La scelta è ardua, ma non impossibile

La lunga pandemia del virus spinge molte coppie a chiedersi se, in attesa della normalità, è meglio progettare un prossimo viaggio o è arrivato il momento di pensare alla prole.

Un dilemma tutto italiano che assilla le menti di quanti sperano di avere ancora tempo per avventurarsi in nuovi viaggi di coppia e per tutti coloro che credono sia ancora presto per mettere su famiglia.

Ciò che condiziona questa particolare scelta è l’insicurezza che induce a pensare che l’arrivo di un figlio coincida con la fine di ogni viaggio e di ogni autonomia di coppia.

Ed invece a differenza degli italiani, il resto del mondo occidentale questa domanda non se la pone, proprio perché considera i figli non come un limite, ma piuttosto un dono con cui condividere le esperienze di famiglia.

La preoccupazione che affligge i giovani genitori italiani ha due facce: la paura di essere impediti nella propria libertà dalla presenza di bambini piccoli, quindi, una forma di egoismo ostinato e la paura che viaggiare possa turbare la routine dei più piccoli e stressarli.

Gli psicologi sostengono che i bambini sono in grado di adattarsi ad ogni situazione. Garantendo loro il nutrimento, il sonno e le cure ogni bambino ha tutto ciò che gli serve. Basta essere organizzati e non lasciare niente al caso e questa difficoltà viene superata.

Lo fanno moltissime coppie: il principale scoglio da superare, in verità, è la maturità della coppia. Se si è ancora bisognosi di avventura e non si riesce a pensare la propria vita come capace di adattarsi ai ritmi di un piccolo essere, allora è meglio continuare a viaggiare, lasciando inascoltato l’orologio biologico. primo viaggio da fare è quello dentro se stessi.