La carenza di sentimenti che donano vere emozioni come l’inquietudine o il piacere del desiderio sono la vera ragione della crisi nella nostra società.
Le emozioni più forti stimolano la voglia di vivere, fanno stare bene con se stessi e con gli altri e rendono unica l’esistenza e la ruotine di chi le prova.
Oggi però sembra che si faccia finta che esse non esistano e ci si lascia travolgere dalla freneticità e dall’apatia che condiziona la vita di tutti.
Molte persone preferiscono omologare le proprie sensazioni a quelle degli altri, seguendo la massa invece che i propri ideali.
Anche in campo sentimentale, non si riesce più a dare priorità ai valori e al sentimento che accosta due persone e che fa sentire davvero vivi e carichi.
L’amore puro e vero che scatta per l’altro e che diventa cibo per il corpo e l’anima viene messo da parte, per dare maggiore spazio alle proprie esigenze psico-fisiche e a se stessi.
Dall’inizio della pandemia, con il distanziamento sociale, la mancanza di opportunità di conoscere e avere nuovi rapporti, nega l’opportunità di cercare questi sentimenti veri. La situazione anomala accentua un problema che già esisteva tempo, e che ora è stato triplicato.
Una scusa o un’emergenza sentimentale alla quale occorre trovare una veloce ed adeguato rimedio? La risposta spetta a chi sa ancora amare ed è chiamato a coinvolgere chi si sta lasciando andare.