Fantasticare è una delle attività mentali che ogni persona fa per fuggire dalla vita quotidiana ed alimentare l’immaginazione è fondamentale per vivere bene.
Spesso però accade di incontrare persone apatiche che non riescono a sfruttarla e altre che non posseggono più la capacità di sognare. In questo caso si parla di afantasia, cioè di quella condizione mentale che blocca i sogni e l’immaginazione.
Il termine afantasia significa appunto “mancanza di fantasia” ed indica questo raro problema neurologico, che rende impossibile la visualizzazione di ogni immagine mentale. Di conseguenza, gli “occhi” della mente non riescono a vedere e per questa ragione l’afantasia viene definita dagli esperti del settore anche come cecità psichica.
I casi di afantasia sono fortunatamente molto rari, ma negli ultimi anni i neurologi e gli psicologici si sono particolarmente interessati a questa patologia. In particolar modo il più importante studio, che ha portato anche alla coniazione del vocabolo afantasia, è stato condotto nel 2016 dal professore Adam Zeman dell’Università di Exeter.
Il professore ha sostenuto che questa cecità psichica deriverebbe da un incrocio di fattori genetici e ereditabili, ai quali bisogna aggiungere anche la presenza di altre condizione neurologiche. L’unione di questi vari elementi, molto rara in realtà, porterebbe per l’appunto all’afantasia.
Visto però che sognare è un aspetto emblematico nella vita di tutti, è importantissimo farlo e aiutare chi non è più in grado.